Maschio è il cannolo, senza ombra di dubbio.
Imperioso, nella sua fisicità.
Protervo, nella certezza del suo turgore.
Perentorio, nella sicumera della sua perfezione.
La sua struttura è essenziale: gli elementi che lo compongono si addizionano senza moltiplicarsi, né confondersi.
Il suo equilibrio è sublime: un abito spigoloso promette unʼanima arrendevole, avendo il buon gusto di non celarla.
Il suo ego è assoluto: rifugge ogni inutile orpello con la scanzonata indolenza di chi basta a se stesso, per solleticare lʼappetito.
È la fonte di ogni malia.
È la chiave di ogni desiderio.
È il principio di tutte le cose.
È maschio.
Per le cialde:
500 g farina
50 g strutto
50 g zucchero
200 ml aceto o vino
un pizzico di sale
Per friggere:
olio di semi di girasole
Per la crema di ricotta:
500 g ricotta
230 g zucchero
50 g gocce di cioccolato fondente
Per finire:
cannella in polvere
Per i cannoli. Mescolare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Stendere la pasta in una sfoglia sottile e ritagliarla con un l'apposito coppapasta, o con uno rotondo, ottenendo dei dischi da stendere ancora col matterello.
Arrotolare i dischi sugli appositi cilindri di metallo e friggere in abbondante olio di semi per circa sei minuti, o comunque fino a colorazione. Fare scolare lʼolio in eccesso, eliminare i cilindri di metallo e fare freddare le cialde.
Per la crema: unire lo zucchero alla ricotta, passare la crema al setaccio due volte, poi aggiungere le gocce di cioccolato. Fare riposare.
Al momento di servire, con un sac à poche riempire di crema i bicchierini, rompere una cialda e disporne i pezzi sulla ricotta. Spolverare di cannella in polvere.
4 commenti:
Amo i cannoli, ed in questa nuova veste devo proprio provarli!!!
Bellissima idea.
I cannoli sono un frammento del mio dna, non si discute. Provali così, sono divertenti!
Poesia purissima.
Femmina, però.
La poesia è femmina.
Non ci sono dubbi.
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