giovedì 26 marzo 2015

Canestrelli

Ci sono circa trecentomila lemmi nella lingua italiana.
Più il mare magnum dei lessemi. 
In totale... circa millemila parole di senso compiuto.

Millemila parole, eppure oggi non riesco a trovarne una adatta.
Bisognerebbe inventarne una nuova.
O forse sarebbe sufficiente prenderla in prestito.
Scontornarne i bordi.
Modellarla appena, stropicciandola con le mani.
Fino a disegnarle un senso nuovo.
E un vestito su misura.

Vorrei che  tacessero gli impegni.
Che si aprissero le porte.
Che si spegnessero i computer.
E che qualcuno mi gongolasse.
Che più o meno è una via di mezzo tra stringermi tra le braccia per farmi ballare un valzer, e cullarmi ondeggiando un po'.

Deve essere l'effetto del riscaldamento globale.
Con il disgelo dei ghiacci polari e quello che ne consegue.
Perché io non sono una donna che balla.
Figuriamoci poi se mi faccio cullare...

Fortunatamente gongolare non ha un senso transitivo.
E nessuno lo ha mai inventato.
Mangerò un biscotto.
Che é meglio.


Per i biscotti:
400 g farina debole
270 g burro
110 g farina di mandorle
110 g zucchero semolato
1 baccello di vaniglia

Per finire:
zucchero a velo q.b.


Versare nella planetaria la farina setacciata insieme allo zucchero, la farina di mandorle e i semi del baccello di vaniglia. Unire il burro morbido e impastare con la foglia. Stendere l'impasto in una teglia all'altezza di un cm circa, coppare i biscotti con uno stampo smerlato, ricavare il foro centrale, quindi fare riposare per un paio d'ore in frigorifero.
Cuocere a 180°C fino a doratura. 
Una volta freddati, coprire i biscotti con abbondante zucchero a velo.

Mangiare ondeggiando un po'. 

2 commenti:

Unknown ha detto...

Posso lasciarmi gongolare anche io da uno dei tuoi biscotti?!
Perfetti!!

Alessandra ha detto...

Sono qui apposta!