domenica 28 ottobre 2012

Mousse al cioccolato fondente e nocciole pralinate

Un rifugio è quello che vorrei.

Per ragionare sul poco che manca.
Per compiacermi del molto che ho.
Per trovare le parole che sono in attesa.

Un piccolo posto dove stare molto stretta, ché queste gambe non sono sempre comode da portare in giro, ma comunque va bene così.

Dove la luce sia schermata da montature leggere su occhi che vorrebbero imparare ad esserlo.
Dove il tempo abbia un tempo che sia un buon tempo.
Dove il bianco sappia colorarsi delle prime spudorate fioriture, quando non è ancora primavera, ma i germogli più belli non possono aspettare.

Un piccolo rifugio in cui trovare grandi spazi.
Quelli posizionati fra parole incredibilmente esatte.
Quelli che restano da raccontare la sera, quando cinque piccole dita chiedono la loro finestra sul mondo a venire.
Quelli delle pagine a cui, in fondo, non ho nessuna voglia di rinunciare.


Per lo sciroppo di zucchero:
100 g acqua
155 g zucchero

Per la mousse:
85 g sciroppo di zucchero
55 g tuorli
200 g cioccolato fondente
350 g panna fresca

Per lo sciroppo di zucchero. In 
un pentolino riunire acqua e zucchero e farli bollire insieme per un paio di minuti. Fare intiepidire lo sciroppo prima di utilizzarlo.Cuocere i tuorli a 80° per 10 minuti senza mai smettere di mescolare dolcemente. Allontanare dal fuoco e unire ai tuorli lo sciroppo di zucchero con una frusta, fino ad ottenere una consistenza spumosa.

Per la mousse. Tritare grossolanamente il cioccolato, fonderlo a bagnomaria e unirlo al composto di tuorli. Montare la panna lucida e incorporarla alla crema di cioccolato mescolando delicatamente con una spatola. Versare nei bicchieri e fare freddare in frigo.

Al momento di servirle, coprire le mousse di nocciole pralinate (per la ricetta adattare da qui) e tritate grossolanamente.  

Mangiare in un piccolo luogo, dotato di un grande spazio.

giovedì 18 ottobre 2012

Semifreddo di ricotta e zuppa fredda di prugne

Chissà perché mi piacciono tanto. 

Neri, di preferenza. 
Ma anche bianchi, blu avio e color champagne quest'anno. 
Di pelle, di vernice o di stoffa.
Alti, altissimi.
Almeno otto centimetri, ma decisamente meglio dodici.

I tacchi... chissà perché mi piacciono tanto.
Sono una donna, certo.
Ma non credo che questo basti a spiegare l'arcano.
Perché, una volta appagato il sentimento estetico condiviso, quei gradini sul mondo bisogna avere il coraggio di indossarli, e di affrontare sorridendo la quotidiana tortura che ne consegue.
E allora cosa?
Una neanche troppo velata forma di masochismo?
No, grazie. 
Francamente credo di aver già esaurito la mia quota parte di dolore per questa vita, e attribuirmene ancora gratis... decisamente non mi interessa.

Forse è solo questione di punti di vista.
Perché da lassù tutto è diverso.
Il mondo abbandona la sua ieratica fissità, e diventa più facile non prenderlo troppo sul serio.
Perché da lassù... tutto traballa, tranne l'unico amore che hai davvero deciso di coltivare.



250 g ricotta freschissima
100 g zucchero a velo
300 ml di panna
6 g gelatina
2 tuorli
280 g prugne mature denocciolate
20 g glucosio
25 g zucchero

Montare i tuorli con lo zucchero. Reidratare la gelatina in acqua fredda, scioglierla in poca panna riscaldata e unirla ai tuorli montati. Unire la ricotta setacciata due volte e la rimanente panna montata. Versare il composto  in stampini monoporzione o in un unico stampo grande e porre in freezer per tre ore circa a raffreddare.
Frullare le prugne. Riscaldare una piccola quantità della purea di frutta ottenuta e sciogliervi il glucosio e lo zucchero. Quando il composto si sarà freddato, unire la frutta rimasta.
Nappare il piatto con la salsa di prugne, sformarvi sopra il semifreddo e servire con foglie di menta fresca.

martedì 16 ottobre 2012

Torta tenerella

Ci penso e ci ripenso, ma non ne vengo a capo.
Eppure... doveva esserci un tempo prima.

Quando la pioggia non era una scusa per chiudere gli occhi.
Quando la musica era un rumore lontano e le virgole solo un segno di interpunzione.
Quando mi svegliavo senza cercare buongiorno.

Quando le cose avevano uno spazio che non era il racconto.
Quando i ricordi avevano un tempo che non era la condivisione.
Quando i progetti avevano una dimensione che non era accessibile. 


Doveva esserci per forza un tempo, prima di tutto questo amore.
Un tempo che è durato una vita.
Doveva esserci per forza, ma adesso... non me lo ricordo più.




Da una ricetta di Maurizio Santin:
200 g cioccolato fondente al 55%
100 g burro
100 g zucchero
60 g farina
4 uova

Sciogliere insieme burro e cioccolato facendoli arrivare a una temperatura di 50°. Unire i tuorli uno alla volta, lavorando con una frusta, poi unire la farina setacciata, mescolando bene fino ad avere un composto liscio.
Montare a neve gli albumi aggiungendo lo zucchero poco alla volta, poi unirli al cioccolato tiepido amalgamando delicatamente con una spatola.
Infornare a 180° per 15 minuti circa.
Spolverare di zucchero a velo e servire da sola o con salsa al cioccolato.

lunedì 8 ottobre 2012

Confettura di ribes nero

C'era un tempo, nella mia vita, in cui avevo granitiche certezze.
Il bianco e il nero.
Il rosso, a volte.
Ma il grigio mai.

C'era un tempo in cui il passato e il futuro erano zone franche, dove pensavo che tutto il bene possibile si fosse già realizzato o si sarebbe materializzato a breve.
C'erano luoghi da evocare e posti da immaginare.
C'era qualcuno a proteggermi le spalle, perché andare più lontano sembrasse senza paura, e qualcun altro a coprire di luce lo spazio di ogni ricordo.
C'erano presenze silenziose, e garbate, perché il mio incedere sembrasse solitario e i miei occhi ignorassero il buio.

Oggi, che vorrei dimenticare di avere un passato e avere una seppur minima cognizione dei luoghi che popoleranno il mio futuro, oggi che il mio compito più importante è proteggere le sue spalle e riempire i suoi ricordi, oggi che dubito di tutto tranne di quello che voglio, oggi... vivo nelle parole luminose del presente, e non ho altre certezze. 


800 g ribes nero
1 mela
350 g zucchero
2 cucchiai d'acqua
1 baccello di vaniglia
il succo di mezzo limone

Lavare i ribes e asciugarli bene. Versarli in una pentola a fondo spesso, aggiungere l'acqua e fare scaldare dolcemente finché le bacche si saranno aperte. Mettere i ribes in uno strofinaccio di mussola e strizzarlo bene. Versare il succo così ottenuto in pentola insieme alla vaniglia, lo zucchero, il limone, la mela e fare cuocere a fiamma vivace per una ventina di minuti. Versare la marmellata bollente nei barattoli sterilizzati e ancora caldi. Capovolgere e fare freddare al buio.

Accompagnare con una buona dose di parole luminose, ché la settimana è lunga da fare passare.

lunedì 1 ottobre 2012

Cheesecake al cioccolato e pistacchio

No, grazie. 
Lusingata, davvero, ma non mi interessa. 

È la mia risposta a chiunque mi proponga una storia/avventura/tresca/distrazione extraconiugale.
La fedeltà non è scontata, ma a volte non è un merito. 
È l'unica scelta possibile, e non richiede sacrificio.

Il matrimonio non è una cosa semplice, me ne sono accorta.
Ma il mio, questo qui, va alla grande.

Ha un progetto, anzi, ne abbiamo un paio.
Di quelli che vedranno una fine e una copertina.
Forse ce ne saranno altri, anche meno emotivamente connotati, o forse no.
Ma continueremo ad avere il nostro tempo insieme.
E il nostro tempo lontani sarà comunque un progetto. 

Una squadra di ragazze sveglie e toste, si dice così mi sembra.
La migliore delle partite, ancora da giocare.

Sono lusingata, davvero.
Ma non mi interessa: sto bene così.


Per la base di biscotti:
450 g biscotti Digestive
120 g burro
120 g cioccolato fondente

Per il ripieno:
8 uova
170 g zucchero
450 g robiola
300 g panna
100 g cioccolato fondente
8 cucchiai cacao in polvere
90 g pistacchi tritati

Fondere insieme il burro e il cioccolato a bagnomaria. Frullare i biscotti nel mixer e aggiungere il burro e il cioccolato fusi insieme. Versare il composto sul fondo di una tortiera foderata con carta da forno, aiutandosi con il dorso di un cucchiaio, e fare freddare in frigo.
Montare i tuorli con lo zucchero, aggiungere il formaggio ben lavorato, il cioccolato finemente tritato, il cacao in polvere e i pistacchi. Montare separatamente la panna e gli albumi. Unire al composto gli albumi a neve lucida e infine alleggerire con la panna.
Versare sulla base raffreddata di biscotti e infornare a 170° per un paio d'ore, o giù di lì.

Mangiare come in un vero matrimonio.
Senza dire grazie.