Ci sono mille modi per dichiarare un amore, e sono tutti leciti.
C'è chi lo fa secondo tradizione, occhi negli occhi e mani nelle mani, e si dice che non sia niente male.
Chi ti riempie di fiori l'ufficio, lasciandoti comunque un vuoto da colmare.
Chi manda un messaggio con WhatsApp, e probabilmente ha meno di vent'anni e una buona connessione wi-fi.
Io invece ho cucinato delle mele.
Non propriamente in una torta, che pure è il doce più buono del mondo, ma in qualcosa di meno convenzionale, per renderle più simili a tutto quello che mi sta vicino al cuore.
Un crumble è un'alchimia complessa, eppure lapalissiana.
Sono sapori che si fondono, ma si rispettano.
È un equilibrio precario, eppure solido.
È una promessa che, nonostante tutto, irragionevolmente, si rinnova.
800 g mele
4 cucchiai Calvados
1 limone biologico
100 g farina di farro
100 g burro + un pezzetto per imburrare le cocotte
130 g zucchero di canna
50 g farina di mandorle
2 cucchiaini di cannella
1 pizzico di sale
Sbucciare le mele e tagliarle a fette, tuffarle nel Calvados e aggiungere la scorza grattugiata del limone.
Mescolare le farine con lo zucchero, il burro e il sale.
Imburrare le cocotte, distribuirvi sopra le fette di mela, coprire col crumble alla cannella e infornare a 180° per 30 minuti circa.
Mangiare così come viene, irragionevolmente.
1 commento:
Mi piace moltissimo la tua definizione del crumble.
E, casualmente, ne ho fatto uno ieri pure io, ma con frutta diversa :-)
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