Mi sono interrogata per mesi su come spiegare l'ansia a mia figlia.
Quella stretta improvvisa che a volte chiude la gola e ottunde il cervello eppure, forse, ci mette in relazione con la parte più scoperta di noi stessi.
Quella che la prende solo ogni tanto e che noi, per darle la dignità di un nome (ma di uno che non faccia troppa paura), chiamiamo affettuosamente ansietta.
Poi un libro della doc Stefania Andreoli, e una rivelazione.
L'ansia non va combattuta, ma accettata.
Perché solo nella percezione dell'assenza la vita trova spazio libero per farsi strada.
E allora ho pensato che l'ansia non gliela posso spiegare, perché ognuno ha la sua e va bene così. Ma forse potevo provare a cantargliela sulle note de Il paradiso dei calzini di Vinicio Capossela, che amiamo entrambe e che in tante sere ci ha fatto compagnia.
Ci perdonino le persone coinvolte, ma noi ieri sera ci siamo addormentate così.
Dove vanno a finire i pensieri
che ci sono avanzati da ieri?
Dove vanno a finire agitati
tutti quanti non vanno pensati,
quelli occulti mischiati con quelli un po' osé
dove vanno ciascuno si chie'?
Dove va quel pensiero un po' strano
che ci ha fatto tremare la mano,
quel giudizio di certo un po' abietto
rinchiuso a chiave, dentro un cassetto,
quell'idea che disturba la nostra fittizia armonia
dove va quando non trova la via
Nel paradiso dell'ansietta
una stanza davvero un po' stretta
il paradiso dell'ansietta
Chi non ha mai trovato riscontro
nascondendosi ad ogni confronto,
chi si è costruito un mondo perfetto
addobbandolo di ogni belletto,
chi ha evitato deciso ogni intoppo
ritenendolo un grande misfatto,
chi ha abusato di Lexotan e di benzodiazepina
chi ha un attacco di panico ogni mattina.
Dal paradiso dell'ansietta
una casa davvero un po' stretta
dal paradiso dell'ansietta
non si esce se non ci si sta.
Dov'è andato a finire il pensiero
quando non è più stato pensato
dov'è andato a finire nessuno lo sa
ma da solo non se ne andrà.
Dal paradiso dell'ansietta
una casa davvero un po' stretta
dal paradiso dell'ansietta
non si esce se non ci si sta.
75 g bulgur
un pizzico di sale
50 g sciroppo d'acero
300 g yogurt greco
100 g loti
30 g cioccolato fondente al 70%
cannella in polvere
Portare a bollore 150 g d'acqua con un pizzico di sale, versare il bulgur e lasciare cuocere finché l'acqua non sarà del tutto assorbita. Fare riposare una decina di minuti, quindi sgranare il bulgur con i rebbi di una forchetta, e fare freddare.
Quando il bulgur si sarà freddato, scaldare un pentolino dal fondo spesso, versarvi lo sciroppo d'acero e cuocere mescolando fino a formare un caramello, aggiungere il bulgur cotto e le spezie, mescolare bene e allontanare dal fuoco.
Fare intiepidire il bulgur, poi aggiungerlo in una bowl con lo yogurt e terminare con fettine di loti e scaglie di cioccolato fondente.
ENGLISH VERSION
75 g bulgur wheat
a pinch of salt
50 g maple syrup
300 g Greek yogurt
100 g sharon fruit
30 g 70% cocoa dark chocolate
cinnamon powder just enough
In a little saucepan, bring 150 g of water to the boil with a pinch of salt, add the bulgur in and cook until the water is completely absorbed. Let it cool for about ten minutes, then fluff with a fork and let it cool completely.
When the bulgur is cool, heat a saucepan, add the maple syrup and cook, stirring until it forms a caramel, add boiled bulgur and cinnamon, mix well and remove from the heat. Let the bulgur cool, then add it into a bowl with the yogurt and finish with sharon fruit slices and dark chocolate.
Nessun commento:
Posta un commento