Ci sono estati così.
Senza sole e senza ferie, per riscaldarti i pensieri.
Senza costumi bianchi a celebrare dodici mesi di buone abitudini alimentari, e le sveglie la mattina presto per andare a correre anche quando proprio non ti va.
Senza bicchieri freddi sulla rena infuocata, per quell'aperitivo che aspetti da un anno intero o forse da molto di più.
Estati un po' strane che cominciano in ritardo e magari a ferragosto sono già dimenticate.
Cieli tersi e caldo fino all'anima, che quelli per fortuna nessuno ce li può portare via.
Parole rotonde e buoni libri, a lenire i lividi di un anno pesante.
E cene in terrazza con l'amica di sempre, ché la vita è sempre bella quando la vedi attraverso i suoi occhi.
Perché l'estate ha poco a che fare col mare o la montagna.
Non si palesa magicamente col calendario, nel giorno del solstizio.
Non si lava via con le prime piogge.
È una brezza delicata.
Uno stato del pensiero.
Un modus vivendi.
Un habitus leggero.
Qualcuno non lo possiede affatto, o non è capace di indossarlo.
Per noi, al massimo, è sempre l'attesa di una palingenesi, è ancora primavera.
Per la gelatina:
400 g polpa di albicocche (pulire le albicocche, togliere i noccioli e frullarle)
100 g zucchero
6 g gelatina in fogli
Per finire:
caramelle all'eucalipto
fragoline
foglie di menta
Riscaldare la polpa delle albicocche con lo zucchero. Idratare la gelatina in acqua fredda, strizzarla, aggiungerla alla polpa di albicocche e mescolare bene. Versarla in uno stampo all'altezza di un cm e fare freddare in frigorifero.
Posizionare le caramelle tra due fogli di carta forno e infornare a 160° C. Una volta che le caramelle si saranno sciolte, passare il matterello sulla carta forno e stendere in una lamina sottile. Fare freddare e tagliare secondo la forma desiderata.
Tagliare la gelatina a forma di rettangolo e posizionarla sui piatti. Alternare una lamina di caramella con una foglia di menta e una fragolina.
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