La sensibilità, si sa, è una questione di sfumature.
'ngiorno la mattina presto, e mani tra i capelli alla sera, quando è già molto tardi.
Uno stomaco da proteggere e il giusto punto di lievitazione.
Un presepe dal balcone, per chiudere bene, e una sirenetta davanti agli occhi, per cominciare meglio.
Un tempo che sta per finire e uno che forse è già iniziato.
Non basta un'attenzione fisica, ci vuole molto di più.
Per preservarsi l'anima e l'intestino ci vuole passione/vocazione/dedizione.
Serve amore, quello è il segreto.
Per fare/dire/andare e tornare.
Per cucinare.
Per poi restare.
Serve amore, solo quello.
Per la gelatina:
750 g loti
1/2 bacca di vaniglia
zucchero e gelatina a seconda della maturità dei loti (per me 20 g di zucchero e 5 g di gelatina)
Per la crema:
200 g cioccolato fondente 70%
150 g panna fresca
150 g farina di riso
150 g farina di nocciole
150 g zucchero a velo
150 g burro morbido
Per il crumble:
versare gli ingredienti in una ciotola capace e miscelarli con le mani picchiettando con i polpastrelli, fino ad ottenere delle grosse briciole. Versare su una leccarda da forno coperta di silpat e infornare a 160° fino a colorazione.
Per la gelatina:
sbucciare i loti e privarli dei semi, poi frullarne la polpa insieme ai semi del baccello di vaniglia. Riscaldare una piccola parte di polpa con lo zucchero e i fogli di colla di pesce reidratati, farli sciogliere bene e unire alla polpa restante.
Per la crema:
sciogliere il cioccolato a bagnomaria, allontanare dal fuoco, aggiungere la panna e amalgamare bene.
Montare i bicchierini versando sul fondo la gelatina di loti, poi il crumble alle nocciole, la crema al cioccolato e ancora gelatina di loti, passando velocemente dall'abbattitore, o dal freezer, tra uno strato e l'altro. Terminare con il crumble alle nocciole e con piccole scaglie di cioccolato fondente.
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