Piccoli dolori crescono, e diventano solchi profondi.
Roba da spaccarti l'anima e impoverirti le giornate.
Il tempo non li cancella, semmai li sclerotizza.
Li ferma in momenti di buio assoluto, e li lascia lì, da qualche parte della tua vita, ad intorbidirti i pensieri.
Non esistono rimedi, non conosco soluzioni.
Guardia alta per parare i colpi.
Fianchi snelli per fuggire in fretta.
Piedi pronti, sempre.
Non è la cura, forse un compromesso.
La peggiore delle città possibili, quindi.
Ma è la mia vita, non il mio lavoro.
E se non costringe ad abbassare la fronte... non importa, lo posso anche accettare.
Forse domani la memoria tornerà linda, e il cuore intonso.
Forse, domani.
Per la gelatina di pesche:
375 g acqua
110 g zucchero
3 pesche piccole
12 g gelatina in polvere
Per la panna cotta alla vaniglia:
935 ml panna
1 bacca di vaniglia
16 g gelatina in polvere
80 g acqua
125 g zucchero a velo
Per la gelatina: versare l'acqua e lo zucchero in un pentolino e portare sul fuoco. Quando lo zucchero sarà sciolto, unire le pesche e cuocere cinque minuti, finché non saranno morbide. Conservando il liquido di cottura, scolare le pesche e sbucciarle. Versare in una ciotola 60 ml del liquido di cottura, unire la gelatina in polvere e fare riposare per cinque minuti. Aggiungere il composto reidratato al liquido di cottura restante e portare sul fuoco a fiamma bassa finché non si scioglie. Posizionare le pesche sul fondo di uno stampo da plumcake unto con olio di semi e versare sopra il liquido. Fare freddare un paio d'ore in frigo, finché non solidifica.
Per la panna cotta: versare l'acqua in una ciotola, unire la gelatina in polvere e fare riposare cinque minuti. Mescolare la panna, lo zucchero a velo e i semi del baccello di vaniglia in una pentola e portarla sul fuoco. Sempre mescolando unire il composto di gelatina e cuocere a fiamma media fino a farlo sciogliere bene. Fare freddare a temperatura ambiente, versare sulla gelatina di pesche solidificata, mettere in frigo per una notte.
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