Ottobre sono le spalline di un vestito di seta che cade giù, dopo una serata a teatro, quando rimane nell'aria il desiderio di visi puliti e musica buona.
È una signora confusa.
Una donna, non anziana per carità, ma non più una ragazzina.
Ha oltrepassato la metà delle sue primavere e non è riuscita a mantenere la sua promessa più grande.
E dire che aveva superato il trauma di una figlia adolescente e un'amante ventenne.
Lo aveva superato, certo, non proprio indenne.
Ma in questi casi cavarsela con qualche ruga in più, alcuni mesi di analisi e una manciata di problemi assortiti allo stomaco è già una forma più che accettabile di sopravvivenza.
Eppure, quando pensava di avere rimesso a posto tutte le tessere di un mosaico ormai privo di contorni e di poesia, la sua scommessa è finita con una firma in tribunale, e la peggiore delle parole: il silenzio.
Ottobre è la ricrescita del colore sui capelli stanchi, la melatonina alle due di notte e quel senso improvviso di calore al petto e alle guance, nel bel mezzo di una riunione importante.
Ma è anche il profumo del pan di zucca la domenica mattina, le chiacchiere con una figlia già trentenne e il tempo con le amiche, sempre lì, nonostante il tempo e l'aria di maestrale.
Ottobre è un tempo bambino e una taglia ritrovata.
È tempo di rinascita.
È poesia, allo stato puro.
150 g albumi a temperatura ambiente
150 g zucchero semolato
150 g zucchero a velo
300 ml panna fresca
due cucchiai zucchero a velo
una bacca di vaniglia
un pezzetto di zenzero
lamponi
Per la meringa: versare gli albumi a temperatura nella ciotola della planetaria e cominciare a montare a bassa velocità incorporando poco alla volta lo zucchero semolato e aumentando gradatamente la velocità delle fruste. Quando la meringa sarà montata, aggiungere delicatamente lo zucchero a velo setacciato aiutandosi con una spatola. Versare in un sac à poche con bocchetta rigata e formare su una placca foderata di carta da forno delle meringhe di un diametro di otto cm circa. Infornare a 130°C per 30 minuti.
Aprire la bacca di vaniglia e miscelare i semi interni alla panna liquida, unire lo zucchero a velo, una grattugiata di zenzero e montare con una frusta.
Accoppiare le meringhe e farcirle con la panna e i lamponi.
Terminare con una spolverata di zucchero a velo e una manciata di poesia.
5 commenti:
autunno, non è una stagione che amo, anzi, ma quest'anno anche per me è stagione di taglie ritrovate, e questo mi mette di buon umore....e posso anche concedermi questo tuo bellissimo dolcetto!
Bravissima!
Un caro saluto
Giuli
Taglie ritrovate, bambini per casa... autunno non é poi così male. Per festeggiare te ne porto una fetta: è una nuvola!
Di questi dolcetti potrei mangiarmene una serie indefinita che va da 1 a 40....poi dopo mi arrenderei, ma lasciami provare va!
Stupendo e delicatissimo. Un abbraccio, Pat
Buon appetito allora!
Ciao Alessandra!
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