Un rifugio è quello che vorrei.
Per ragionare sul poco che manca.
Per compiacermi del molto che ho.
Per trovare le parole che sono in attesa.
Un piccolo posto dove stare molto stretta, ché queste gambe non sono sempre comode da portare in giro, ma comunque va bene così.
Dove la luce sia schermata da montature leggere su occhi che vorrebbero imparare ad esserlo.
Dove il tempo abbia un tempo che sia un buon tempo.
Dove il bianco sappia colorarsi delle prime spudorate fioriture, quando non è ancora primavera, ma i germogli più belli non possono aspettare.
Un piccolo rifugio in cui trovare grandi spazi.
Quelli posizionati fra parole incredibilmente esatte.
Quelli che restano da raccontare la sera, quando cinque piccole dita chiedono la loro finestra sul mondo a venire.
Quelli delle pagine a cui, in fondo, non ho nessuna voglia di rinunciare.
Per lo sciroppo di zucchero:
100 g acqua
155 g zucchero
Per la mousse:
85 g sciroppo di zucchero
55 g tuorli
200 g cioccolato fondente
350 g panna fresca
Per lo sciroppo di zucchero. In un pentolino riunire acqua e zucchero e farli bollire insieme per un paio di minuti. Fare intiepidire lo sciroppo prima di utilizzarlo.Cuocere i tuorli a 80° per 10 minuti senza mai smettere di mescolare dolcemente. Allontanare dal fuoco e unire ai tuorli lo sciroppo di zucchero con una frusta, fino ad ottenere una consistenza spumosa.
Per la mousse. Tritare grossolanamente il cioccolato, fonderlo a bagnomaria e unirlo al composto di tuorli. Montare la panna lucida e incorporarla alla crema di cioccolato mescolando delicatamente con una spatola. Versare nei bicchieri e fare freddare in frigo.
Al momento di servirle, coprire le mousse di nocciole pralinate (per la ricetta adattare da qui) e tritate grossolanamente.
Mangiare in un piccolo luogo, dotato di un grande spazio.