Sarà per questo che hanno inventato i trent'anni, e poi i quaranta.
Per sopravvivere ai venti, che sono così faticosi.
Tutto quel tempo speso a guardarsi, a misurarsi, a controllarsi.
L'ansia delle aspettative.
Il dovere dimostrare di essere adulti quando adulti non lo si è affatto.
La competizione ad ogni costo.
Il caos come cifra esistenziale.
La solitudine, come habitus mentale.
A trent'anni, quasi quaranta, tiri un respiro di sollievo.
Smetti di aspettare quella telefonata che tarda ad arrivare.
Se ci tieni, adesso, chiami tu.
Oppure esci a farti una birra con un'amica, e chissenefrega del telefono.
Smetti di guardarti e misurarti per cominciare a sentirti.
Se sei fortunato, ti capita di sentire anche gli altri, ma non è mica detto.
Il tuo corpo, qualunque esso sia, lo hai costruito già.
Adesso ti resta solo il meglio, che è viverlo.
Per lo shortbread:
300 g burro leggermente salato
150 g zucchero a velo
350 g farina
la scorza grattugiata di un limone
Per la panna cotta al basilico:
900 g panna liquida
450 g latte fresco alta qualità
450 g zucchero
21 g gelatina in fogli
qualche foglia basilico
Per la finitura:
nocepesche
composta di nocepesche
qualche foglia di basilico greco
Per lo shortbread. Mescolare in una ciotola il burro, aggiungere la scorza del limone e le polveri setacciate insieme, fare riposare in frigo. Stendere la pasta, realizzare i dischi con un coppapasta rotondo, bucarli con i rebbi di una forchetta e infornarli a 160° C fino a colorazione. Fare freddare.
Versare la panna e il latte in un pentolino, aggiungere le foglie di basilico spezzate con le mani e lasciare in infusione per una notte. Il giorno dopo filtrare, aggiungere lo zucchero e portare quasi a bollore, quindi allontanare dal fuoco e sciogliervi dentro la gelatina precedentemente ammollata in acqua e ghiaccio. Fare freddare, versare negli stampini da mini savarin e fare freddare in frigo.
Sformare le panne cotte sui dischi di shortbread al limone, usando come collante un po' di composta di nocepesche. Terminare con fettine di nocepesche e qualche foglia di basilico.
Mangiare in un respiro di sollievo.