Perché
non si tratta di un semplice gioco di chiaroscuri sensualmente distribuiti
sull'epidermide: è molto di più.
Dice
molto di più.
A
volte racconta una storia fatta di lunghi silenzi, taciuti per non pensare a
qualcuno che non verrà.
A
volte scopre il pudore di riconoscerlo per la prima volta, quando una
mattina di agosto lo osservi con l'incredula gratitudine di chi ha smesso
di protestare, e ha cominciato a vivere.
A
volte urla al mondo la tua giovinezza, e il terrore che ti prende all'idea di
perderla.
A
volte narra un'impresa, quella di chi è finalmente tornato a distendersi, e ha
giurato che di quel sole non vuole più perdersi nemmeno un raggio.
A
volte spiega un'assenza.
Altre
celebra un ritorno.
In
ogni caso, ti costringe a pensare a come sarebbe stato, dieci anni fa,
abbronzare la pelle con le stesse emozioni che oggi ti scaldano il cuore e,
come un bacio tra innamorati, marca la differenza fra ciò che è stato e ciò che
potrebbe essere ancora.
300 g nocepesche
160 g zucchero
il succo di un limone
6 g gelatina in fogli
300 g panna fresca
Sbucciare le nocepesche, coprirle con il succo di limone e frullarle.
Riscaldare una parte di purea, sciogliervi la gelatina in fogli reidratata e
unire il composto alla frutta restante. Quando la purea si sarà completamente
raffreddata, unire delicatamente la panna montata e versare il composto in cocottine
monoporzione rivestite di acetato, per alzarne i bordi di un paio di
centimetri.
Fare freddare in freezer per una notte e decorare con panna montata e
lamponi.
Mangiare con freschissima incoscienza.
9 commenti:
Sono d'accordo.
Ogni segno sulla nostra pelle parla.
Compreso quello del costume.
Questo dolce è perfezione :-)
Fantastico dessert....
Aaaah, il segno del costume!!! Il mio racconta della mia testardaggine, visto che il sole non mi ama molto.. ma non mi arrendo. Anche se i progressi possono vedersi solo dal segno, non mi arrendo. Eh, direi che racconta davvero di me, riflettendoci :)
Ricetta carinissima.Post da leggere come la cartina dentro i baci perugina.Dolcissima.
Il segno del costume, sulla mia pelle, si scorge a fatica.
Ma in fondo... anche quello è un racconto.
La "cartina" dentro i baci, nella sua semplicità, è stato il motivo per cui per anni ne ho mangiati quintali, pur non essendo i miei cioccolatini preferiti. Pertanto... mai complimento è stato più gradito!
Il segno del costume sulla mia pelle si scorge appena.
Ma, in fondo, anche quello è un racconto...
Non arrenderti... i progressi si vedono dal segno sulla pelle, ma mica solo da quello!
La testardaggine è perseveranza, in assoluto una delle virtù che preferisco in una persona.
La pelle racconta, non c'è nulla da fare. Mi piacciono i tuoi post, passo e ripasso volentieri :)
Il soufflé glacé è spettacolare!
Che bello spunto di riflessione. Non avevo mai guardato i segni del costume sotto questa luce.
Splendido il tuo dessert, un bacione e buona settimana
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