lunedì 9 ottobre 2017

Kranz al cioccolato e noci pecan

Marcello non era il mio mentore.
Non credo di averne mai avuti e sono certa che sarebbe scoppiato a ridere a sentirsi chiamare così.
Ma era il primo direttore, quello che non si scorda mai.
E gli avrei affidato la mia Telemaco se fossi partita per la guerra di Troia, perché era una persona perbene e passava sulla terra leggero, come il titolo di quel romanzo di Atzeni che non aveva mai letto.

Glielo dicevo sempre, che doveva smetterla con la fissazione delle navi da crociera, e rileggere Calvino, ma non mi dava ascolto, si faceva una risata, e mangiava un altro cannolo.
Era lieve a guardare la vita, quando ti inchioda con le spalle al muro e ti lascia senza fiato, e serissimo di fronte ai red carpet, ai lustrini e a tutte le paillettes.  

Il suo Cult era un modo dell'animo.
Una compatta e un taccuino nel taschino della giacca, sempre.
Scriveva con un dito solo, che a guardarlo non si riusciva a immaginare che intuito avesse per la notizia, anche quando questa aveva smesso di essere il suo mestiere.

Le riunioni in redazione, con le persone belle regalate alla mia vita.
"Parlano di cibo, ci pensi tu?"
"Ok"
"Ma siccome è un posto bello, ci vengo pure io".

In macchina con i finestrini aperti, anche a gennaio.
Gli esami da giornalista, ché sei nata per scrivere, dovresti capirlo prima o poi.
Un caffè al volo, anche quando il tempo non c'era, ma sempre col sorriso, ché il livore fa invecchiare presto, non è un sentimento per noi. 
Una famiglia bella bella e sempre più progetti di quanti riuscirsene a raccontare.

"Sento Londra e mi preoccupo. Stai bene?"
"Sto bene"
"Allora quando torni a Palermo chiami, che abbiamo mille cose da fare".

Mi ha insegnato che le scadenze non si bucano mai.
Che una immagine chiama più di mille parole, anche se sono dette bene.
E che ogni pezzo è quello della vita, e va scritto con serietà.

Non era il mio mentore, ma un amico buono.
E mancherà.


Da una ricetta di Yotam Ottolenghi.

Per l'impasto (da preparare il giorno prima):
550 g farina 0
100 g di zucchero extra fine
2 cucchiaini di lievito di birra secco ad azione rapida
la scorza grattugiata di mezzo limone bio
3 uova grandi
120 g acqua
1/3 cucchiaino di sale150 g burro a temperatura ambiente, tagliato a cubetti
olio di girasole per ungere

Per il ripieno:
50 g zucchero a velo
30 g cacao in polvere
130 g cioccolato fondente fuso 
120 g burro fuso
100 g noci pecan tritate
2 cucchiai di zucchero extra fine

Per lo sciroppo:
260 g zucchero extra fine
160 g acqua

Per l'impasto. 
Versare nella ciotola della planetaria la farina, lo zucchero, la scorza del limone e il lievito e lavorare con il gancio per un minuto a bassa velocità, poi aggiungere le uova e l'acqua e lavorare per cinque minuti. Aggiungere il sale e il burro, poco alla volta, fare incorporare bene e lavorare per dieci minuti circa, finché l'impasto non sarà liscio e uniforme. Riporre in una terrina unta con poco olio, coprire con pellicola e fare riposare per una notte.

Ungere d'olio gli stampi e rivestire il fondo con carta forno.

Preparare il ripieno mescolando lo zucchero a velo, il cacao il cioccolato e il burro fusi. Dividere l'impasto in due metà, lavorarne prima una mantenendo l'altra in frigo. Stendere col matterello la prima metà su un piano infarinato e ottenere un rettangolo di 40x30 cm ca, pareggiare i bordi e 
spalmarlo con metà del ripieno al cioccolato, lasciando libero un bordo di due cm ca, quindi distribuire sul cioccolato metà delle noci pecan tritate e metà dello zucchero.
Spennellare il bordo con poca acqua e arrotolare il rettangolo con due mani, partendo da un lato lungo. Premere leggermente perché il bordo spennellato aderisca bene, e modellare il rotolo appoggiandolo sulla parte della chiusura.

Accorciare le estremità del rotolo, quindi tagliarlo a metà nel senso della lunghezza e, tenendo il ripieno verso l'alto, intrecciare una treccia  a due capi, facendo in modo che due estremità combacino.
Trasferire la treccia nello stampo, coprire con uno strofinaccio umido umido e fare lievitare in luogo tiepido per un'ora e mezza ca.

Ripetere l'operazione con l'altra metà.
Infornare a 180° C con forno ventilato per 35 min ca.
Preparate lo sciroppo portando a bollore acqua e zucchero, quindi fare freddare. 
Una volta sfornati i Kranz, spennellarli con lo sciroppo. Sformare da tiepidi. 

Portarli ad un amico buono, e mangiarli insieme, prima che sia troppo tardi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

magari solo sul mio pc, ma descrizione della ricetta esce con un carattere più grande

Alessandra ha detto...

Sistemato, grazie!

Anonimo ha detto...

e comunque è proprio vero che scrivi bene

Alessandra ha detto...

Ma grazie!