giovedì 28 marzo 2013

Cheesecake al cioccolato

Babbo compie settant'anni, e io non ci sarò.
Per la prima volta dopo trentadue primavere insieme, mancherò al suo giorno più importante.
Va bene che sarò "costretta" ad avvinazzarmi dalla mattina alla sera nella città di Giulietta e Romeo.
Va bene che lo farò per lavoro.
E va bene anche che lui non ci tiene ai festeggiamenti, perché lo dice sempre, e col tempo ho imparato a credere che sia la verità. 
Ma io quel giorno, il 7 aprile, vorrei essere con lui, e da nessuna altra parte al mondo.

Vorrei abbracciarlo, per come non sa fare nessuno di noi due.
E parlargli un po', ché non lo facciamo mai.

Vorrei ringraziarlo. 
Per tante di quelle cose che non so nemmeno da dove cominciare.
Per avere avuto coraggio, per prima cosa, e avere fatto tre figli.
Per avermi dato qualche schiaffo, ché lo so che faceva male a lui più che a me, e per avermi detto una montagna di no.
Perché ha creduto in me quando non era ragionevole farlo e perché ancora oggi pensa che io sia una donna fragile, là dove il resto del mondo vede una roccia algida, o poco più. 
Per avermi preso le mani e aver pregato per me, in volo verso Roma su un bimotore, quella volta che c'era nell'aria una tempesta perfetta. 
Per Giasone, la margarina e Raffadali, e le altre mille volte che abbiamo litigato.
Per avermi insegnato che c'è una dignità nel dolore.
E un'etica nel lavoro.

E vorrei chiedergli scusa anche.
Per non essere una figlia perfetta, né una donna perfetta, come forse si aspettava e come certamente si sarebbe meritato.
Per i silenzi, e le mascelle serrate.
Per i digiuni e i cassetti della scrivania.
Per i pensieri lunghi una vita e tutte quelle flebo.
Per il mio rigore, nonostante tutto così dannatamente simile al suo. 

Buon compleanno babbo.
Ti amo più di quanto riesca a scriverne.
Grazie per questi tuoi 70 anni.
Il regalo per il tuo compleanno, come sempre, anche quest'anno sei tu che lo fai a me.

P.S.: mi sa che a questo giro ci tocca abbracciarci sul serio.


Da una ricetta di Luca Montersino.


Per la base:
250 g di biscotti secchi
125 g di burro

Per il composto cheesecake:
575 g formaggio fresco spalmabile 
170 g zucchero semolato
10 g farina debole
130 g uova intere
60 g tuorli
20 g panna
1 g vaniglia in bacche

Per la ganache al cioccolato:
250 g panna
300 g cioccolato fondente al 70% di cacao
60 g sciroppo di glucosio in polvere
5 g gelatina in polvere
10 g latte in polvere magro
10 g cacao amaro in polvere

Per la finitura (da preparare un giorno prima):
200 g panna
34 g zucchero semolato
5 g cacao amaro in polvere
100 g cioccolato bianco

Il giorno precedente riscaldare la panna con lo zucchero e unire 50 gr di cioccolato bianco fuso. Fare  freddare una notte in frigorifero. 
Tritare i biscotti al mixer e unirli al burro fuso. Amalgamare bene e usare il composto per fare la base della torta, pressando col dorso di un cucchiaio sul fondo di una tortiera a cerniera apribile foderata di carta da forno.
Per il composto cheesecake: lavorare il formaggio con lo zucchero, aggiungere i tuorli, le uova, la vaniglia, la farina e la panna. Versare sulla base della torta e cuocere in forno a bagnomaria a 140°C per un'ora circa (per stare più tranquilla, io ho impermeabilizzato la tortiera con qualche giro di carta stagnola). Fare riposare e raffreddare in forno.
Per la ganache: bollire la panna insieme al glucosio, al latte in polvere e al cacao. Unire il cioccolato a pezzi e frullare con un mixer ad immersione. Aggiungere la gelatina e versare sulla base di cheesecake dopo aver rivestito il bordo della tortiera con una striscia di acetato. Fare freddare.
Temperare il cioccolato bianco rimasto, versarlo in un conetto di carta da forno e disegnare una griglia rotonda su un foglio di silpat o di carta da forno. Fare solidificare.
Montare la panna col cioccolato bianco e con un sac à poche usarla per decorare il bordo della torta. Poggiare al centro la griglia in cioccolato bianco temperato. A piacere terminare con codette a cioccolato.

Mangiare in fretta, perché è troppo buona.

sabato 23 marzo 2013

Cheesecake al mascarpone e cioccolato

Cos'è casa?
Niente a che fare con indirizzi e telefoni fissi.
Poco a che vedere con i quadri e le foto di una vita.

Casa è lì dove le mani si perdono tra i ricci e attraversano i pensieri, che sono così lievi.
Dove il tempo profuma di brioche appena sfornata, ma si dilata e restringe secondo leggi non ancora codificate.
Dove le cicatrici hanno un nome e le pagine vengono condivise.

Casa è dove labbra gentili ti baciano i lividi dell'anima.
Dove un petto bambino ti insegna un amore adulto.
Dove le parole sono più importanti, ma fanno meno paura.




Per la base:
225 g biscotti Digestive
70 g burro
70 g cioccolato fondente 

Per il ripieno:
3 uova
85 g zucchero 
230 g mascarpone
150 g panna montata
50 g fondente finemente tritato
4 cucchiai cacao in polvere
50 g mandorle tritate

Per la finitura:
zucchero a velo
gelato alla vaniglia (la ricetta qui)

Preparare la base: tritare i biscotti nel cutter e trasferirli in una ciotola. Unire il cioccolato e il burro sciolti insieme a bagnomaria e mescolare bene. Trasferire il composto sul fondo di una tortiera dal fondo apribile (24 cm di diametro andranno bene) coperta di carta da forno, e livellare col dorso di un cucchiaio. Fare riposare in frigo.
Montare i tuorli con lo zucchero. Mettere il mascarpone in una ciotola e mescolarlo finché diventa cremoso, poi aggiungere la panna montata. Unire il composto ai tuorli montati, aggiungere il cioccolato tritato, il cacao e le mandorle. Montare gli albumi e unirli al ripieno aggiungendoli in più riprese.
Versare il composto nella tortiera sopra la base di biscotti e cuocere a 170° per 70 minuti circa. 
Quando la torta di sarà raffreddata, sformarla, spolverarla con zucchero a velo e servire tiepida accompagnata da gelato alla vaniglia.

Mangiare a casa, ovunque essa sia.

lunedì 18 marzo 2013

Cake marmorizzato al cioccolato

Nude sono le parole, a volte, più della schiena.
Quando ti spettinano l'anima e ti leniscono i pensieri.
Quando ti brucia la pelle e non c'entra l'allergia.
Quando ti solletica la gola, e non è colpa del raffreddore.

Nude sono le parole, a volte, e fanno paura.
Perché non possiedono vestiti, a coprirne i difetti.
Non hanno pudore, per schermarsi dal mondo.
Non conoscono malie, per scoprirsi dolcemente.

Le parole sono briciole tra le lenzuola.
Una crema che si ispessisce.
Una glassa che comincia a tirare.

Nude, sono un punto di non ritorno.
Bianco o nero.
La paura più grande.



200 g farina
150 g cioccolato fondente
250 g burro
150 g zucchero semolato
200 g zucchero di canna chiaro
6 uova
150 g latte 
1/2 cucchiaino lievito
un pizzico di sale


Fondere il cioccolato a bagnomaria. Lavorare il burro con una frusta, aggiungere i due tipi di zucchero e continuare a lavorare fino ad ottenere un composto morbido e spumoso. Unire le uova, uno alla volta, e gli ingredienti secchi setacciati insieme, alternandoli col latte. Unire a metà composto il cioccolato fuso e amalgamare bene.
Versare a cucchiaiate i due impasti, alternandoli tra loro, in uno stampo da plumcake foderato di carta da forno.
Infornare a 170° per un'ora e un quarto circa, controllando la cottura con uno stecchino.

Mangiare in silenzio.
Senza paura.

domenica 10 marzo 2013

Shortbread

Piccoli momenti di meraviglia, questo è quello che sono.

Facciamo la pasta, mamma, e anche un doltzetto?
- Ma sì amore, facciamo quello che vuoi. È domenica, è il nostro giorno, e il lavoro oggi può aspettare.

Le mani a fondo nei ricci che, no, non sono ancora troppo lunghi.
Baci, e poi ancora baci, che se potessi non farei altro tutto il giorno.
E chiacchiere... che ci sei da così poco eppure mi sembra di non aver mai fatto altro nella mia vita che parlare con te.

Farina tra i capelli, e buonumore sulle dita.
Provo a dirti che sei bella, e a dirtelo in dialetto, perché in qualche assurdo modo risulta più vero, ma mi incarto tra labiali e dentali, non sono per niente credibile, neanche davanti a te, e finiamo per ridere tutt'e due.

Mi piacerebbe insegnarti la vita che conosco, quella che passa dalle figure retoriche e i compianti punti a capo.
Mi piacerebbe indicarti la strada, ma quella invece non la conosco, e toccherà cercarla da sola.
Mi piacerebbe insegnarti l'amore, sopra ogni cosa. 
Ma poi mi rassegno: non c'è storia.
Sei tu che lo insegni a me. 


130 g burro morbido
60 g zucchero
130 g farina
60 g farina di riso
1 pizzico di sale

Mescolare a lungo il burro con lo zucchero, fino a renderlo una crema morbida e spumosa, poi aggiungere i due tipi di farina e il sale. Disporre l'impasto in una teglia di 20 cm di diametro foderata di carta da forno, livellare con una spatola la superficie, quindi decorare lo shortbread infilando le dita dritte e verticali sul bordo, fare il segno di otto fette con la lama del coltello e disegnare due o tre cerchi concentrici facendo pressione con i rebbi di una forchetta. 
Fare riposare in frigorifero per un'ora, poi infornare a 160° per 35-40 minuti circa.
Appena uscito lo shortbread dal forno, spolverare di zucchero semolato e fare raffreddare.

Mangiare in un piccolo momento di meraviglia.

mercoledì 6 marzo 2013

Tartufi al cioccolato

Capita a volte che gli occhi incontrino altri occhi.

Che scelgano nel mucchio una persona.
Una sola, tra le tante possibili.
Una persona per te.

Che non sia ordinaria, per carità, perché di difetti mediocri e modeste virtù non sappiamo che farcene.
Né perfetta, perché la perfezione forse non è di questo mondo, ed è anche terribilmente noiosa.
E nemmeno prevedibile, ché altrimenti sarebbe troppo facile, e troveremmo modo di lagnarci comunque. 

Qualcuno che non avevamo programmato.
Che non avevamo immaginato.
Che non stavamo aspettando.

Eppure, inspiegabilmente, qualcuno per te.



65 g burro a temperatura ambiente
250 g cioccolato fondente al 70% di cacao
150 g panna liquida
20 g zucchero
100 g cacao in polvere

Tagliare il burro a pezzetti e lavorarlo con una spatola finché non assuma la consistenza di una pomata.
Unire lo zucchero alla panna e portare il composto ad ebollizione, quindi versarlo a più riprese sopra il cioccolato tritato grossolanamente, in una ciotola, e mescolare bene. 
Riporre la ganache in frigorifero per qualche ora.
Con un sac à poche con bocchetta liscia formare dei tartufi piuttosto irregolari, farli raffreddare per un'ora in frigorifero, poi farli rotolare nel cacao non zuccherato.

Mangiare con gola inaspettata.