lunedì 28 maggio 2012

Biscotti al cioccolato

Siamo in apnea oggi.
È lunedì. 
ll weekend non è bastato a farci decontrarre i muscoli della schiena, non questa volta. 

Non appena aperti gli occhi, abbiamo subito capito che la situazione non era cambiata, e che avremmo ritrovato tutti i nostri pensieri ancora qui ad aspettarci, mattinieri, accanto al caffè.

È lunedì. 
Giornata di diete e buoni propositi, ma anche di speranze e di risposte.
Tutto andrà bene.
Non è contemplata nessuna altra opzione.

Scopriremo la soluzione per non perderci, strada facendo.
E se non esiste o non è stata ancora codificata... ci inventeremo qualche strano modo.
Ritroveremo il respiro.

E sarà ancora insieme.


280 g farina
25 g cacao amaro
1/2 cucchiaino di sale
230 g burro pomata
150 g zucchero a velo
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

Setacciare insieme la farina e il cacao.
Montare a lungo il burro con lo zucchero, aggiungere l'estratto di vaniglia e la miscela di polveri, raccogliere l'impasto e farlo riposare in freezer per mezz'ora circa.
Formare delle palline di 2,5 cm e infornarle a 160° per 20 minuti.

Mangiare senza pensieri, preferibilmente di martedì.

mercoledì 23 maggio 2012

Dieci anni insieme e una lunga coda bianca sono quello che oggi mi porto nel cuore.
Un cane non è un figlio, questo no.
Non è un fratello, e nemmeno un genitore.
Quindi, tecnicamente, non è un lutto molto importante quello che mi trovo a dover elaborare.

Oggi è il 23 maggio.
Da queste parti, e non solo da queste per fortuna, si celebra il valore civico e si ricorda il coraggio di pochi.
L'eroismo vero, quello di fare il proprio lavoro, qualunque esso sia, con onestà e dignità, a qualunque prezzo.
Arrivano le navi cariche di ragazzi Capaci di cambiare, da queste parti, e sono belle in un modo incredibile.

Ho fatto il mio dovere, oggi.
Ho fermato il normale trascorrere della mia vita per rendere onore al merito di uomini e donne straordinari, capaci di professare la virtù nell'ordinarietà della propria professione.


Poi però sono tornata a casa, e ho pianto il mio lutto privato.
Perché un dolore è sempre un dolore.
E anche il mio, oggi, seppur piccolo, privato, e tecnicamente non molto importante, ha la sua dignità.


Niente ricette, oggi. 
Solo parole.

lunedì 21 maggio 2012

Plumcake al cioccolato

Mia figlia è uguale a me.
Non so se questo sia un bene o un male, in termini assoluti, ma certamente è un dato di fatto.
Le sue foto sono sostituibili alle mie, quando avevo la sua età.
Gli stessi ricci scomposti.
Identica l'espressione imbronciata, davanti l'obiettivo.

Fisicamente siamo originali come gocce d'acqua.
Occhi grandi e maledettamente sinceri. 
Lunghe dita affusolate, dopo polsi tutt'altro che esili.
Due fossette asimettriche, in fondo alla schiena, da consegnare al più prezioso tra gli amori.

Anche il carattere non promette niente di buono.
La sua incredibile fame di parole e di una corretta consecutio probabilmente la porterà a leggere tutta la vita, senza pubblicare mai.
Una volontà di ferro unita a un cuore buono, poi, non hanno mai reso facile la vita a nessuno, e raramente gli hanno regalato una bella macchina. 

Ma mia figlia è molto più di me.
È elegante, nell'imperizia dei suoi due anni. 
È dolce, nel candore dei suoi slanci.
È meravigliosa, negli occhi di sua madre.


225 g burro pomata
225 g zucchero di canna
6 uova
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
225 g farina autolievitante
75 g cioccolato fondente
1 cucchiaio di cacao in polvere
75 g cioccolato bianco

Fare fondere separatamente i due tipi di cioccolato a bagnomaria, poi allontanarli dal fuoco e lasciarli raffreddare.
Montare a lungo il burro con una frusta, aggiungere lo zucchero, l'estratto di vaniglia, le uova appena sbattute, poche alla volta, e la farina setacciata. Dividere il composto in due ciotole. In una aggiungere il cioccolato fondente e il cacao setacciato, nell'altra il cioccolato bianco.
Versare gli impasti in uno stampo da plumcake imburrato e infarinato, alternandoli tra loro. Infornare a 180° e cuocere per 60 minuti circa.
Mangiare con negli occhi qualcuno che si ama davvero.

domenica 20 maggio 2012

Mousse al pistacchio

Ecco qui.
È uscito il primo numero della rubrica di cui abbiamo già parlato.
Lo riporto per intero, con le presentazioni e tutto il resto.  
Amusez-vous...

Ci sono giorni importanti nella vita di un blog.
Giorni in cui c'è bisogno di vestirsi bene, trattenere il respiro e poi... andare in scena, cercando di restare quello che si è sempre stati, senza farsi falsare troppo dall'emozione.

Oggi è uno di quei giorni.
Un incontro importante, quello con Cult.
Il numero primo di una rubrica, dopo un'intervista deliziosa.

E allora, che fare?
Da dove cominciare?
Cominciamo come si conviene, dalle presentazioni.
Il resto, speriamo, verrà da sè.

Mi chiamo Alessandra Dammone, ho trentun'anni e nella vita sono un editor e una mamma, ma in ordine contrario di importanza. 
Mi piacerebbe molto raccontarvi cosa sarà questa nuova rubrica, in che termini si esprimerà e in che modo potrebbe farvi compagnia col passare dei mesi e delle stagioni dalle pagine di questa rivista, ma adesso sinceramente non so immaginarlo, e non ho nessuna voglia di mentire.
Quindi, poiché di presentazioni trattasi, parlerò di quello che conosco meglio, cioè del mio blog, da cui questa rubrica prende il via, e lascerò da parte buone intenzioni ed edulcorate proiezioni per il futuro.

Piccola pasticceria sperimentale nasce poco più di un anno fa dalla voglia di legare due aspetti importanti della mia vita: una gola sfrenata che mi porta ad amare tutto ciò che è dolce, e l'esigenza di scrivere e di condividere, che mi rende da sempre schiava delle parole.

Il mio blog è nato così, quasi per caso, senza particolari ambizioni lettererarie nè culinarie.
Per dare sfogo a libere parole legate a libere ricette.
Per raccontare quello che amo mangiare e quello a cui mi capita di pensare mentre lo faccio.

È nato così, dicevamo.
Ma, oggi che è tempo di appuntamenti e di bilanci, posso dire che occupa un posto molto più importante nella mia vita, e nel mio cuore.
È diventato un luogo di incontro e di scambio con persone assolutamente sconosciute, molto spesso.
Un'occasione di interessanti spunti e collaborazioni lavorative, a volte.
Ma soprattutto, da un punto di vista assolutamente personale, in qualche assurdo modo, è diventato lo specchio della mia vita,  narrato attraverso il filtro di ricordi e sapori, di odori e progetti, di immagini e consistenze.
Questo è quello che conosco meglio, il mio presente, e il modo migliore che conosco per presentarmi a voi.
Il resto, speriamo, verrà da sè.


La prima volta di questa rubrica sarà la ricetta di un dolce che fa parte della mia vita.
Non un cavallo di battaglia.
Piuttosto, un pezzo di cuore.


Per la base croccante:
300 g biscotti tipo Digestive
120 g burro

Per la mousse:
90 g pasta di pistacchi
210 g zucchero
220 g panna fresca
6 g gelatina in fogli
4 uova grandi
latte q. b. 

Per decorare:
cioccolato bianco
pistacchi sgusciati

Fondere il burro, sbriciolare i biscotti nel bicchiere del mixer e unirvi il burro fuso. Riempire col composto di biscotti il fondo di un coppapasta e fare freddare in frigorifero per almeno un'ora.

Montare a lungo i tuorli con lo zucchero. Reidratare la gelatina in acqua fredda e scioglierla in poco latte riscaldato, poi unire il latte alle uova mescolando a filo. Aggiungere alla montata di uova la pasta di pistacchio, continuando a mescolare con una frusta. 
Montare gli albumi e, separatamente, la panna e unire entrambi alla crema di pistacchi con una spatola, mescolando con movimenti delicati ma decisi dal basso verso l'alto.
Versare la mousse sulla base di biscotto e fare freddare in freezer per qualche ora.
Decorare con bottoncini di cioccolato bianco e pistacchi sgusciati.

martedì 15 maggio 2012

Crema al limone e gelatine al mango

Capita a volte, nella vita, di svegliarsi, e di scoprirsi ingessati.
Di avvertire all'improvviso un insopportabile odore di stantio.
E di sentire, improcrastinabile, il bisogno di cambiare posizione, e punto di vista.

Non che prima le cose non funzionassero affatto.
Questo non si può dire. 
Piuttosto... erano perfettamente in ordine, e inquadrate.
Monolitiche, nella loro asetticità.

Bisogna individuare i fondamentali.
Delle scarpe da tennis misura 25, innanzitutto.
Un cuore buono, dotato di giudizio inflessibile, e mani sapienti.
Un guinzaglio.
Pochi affetti sinceri, belli da togliere il fiato. 
Le parole di sempre, nei libri di sempre.

E poi... si deve solo trovare il coraggio di andare incontro ai nuovi sentieri.
A costo di chinare lo sguardo, e le spalle, se necessario.
Per scoprire che niente è in ordine e, incredibilmente, tutto va bene lo stesso.


Per la crema al limone:
4 uova
180 g zucchero
5 limoni biologici
200 g crema pasticciera (questa qui)
20 g zucchero

Per le gelatine al mango:
130 g polpa di mango
145 g zucchero
60 g glucosio
3 g pectina + 18 g zucchero
1 g acido tartarico
0,04 cl acqua
 
Per la crema al limone. Lavare e asciugare i limoni, grattugiare la scorza e spremerne il succo. Fondere il burro a bagnomaria, aggiungere il succo e la scorza dei limoni, lo zucchero e infine le uova, mescolando con una frusta finché la crema non si sarà addensata. Allontanare dal fuoco, fare intiepidire e aggiungere al composto la crema pasticciera. Versare nei bicchieri e fare freddare in frigo. 

Per le gelatine al mango. Versare in una casseruola la polpa di frutta, lo zucchero, il glucosio e portare ad ebollizione. Aggiungere la pectina, lo zucchero e portare a 106°. Allontanare dal fuoco ed unire l'acido tartarico sciolto nell'acqua. Versare la gelatina negli stampi di flexipan e fare rassodare. Sformare i cubetti di gelatina, inumidirli al vapore e passarli nello zucchero.

Mangiare assaporando il dolce incanto di un nuovo punto di vista.

martedì 8 maggio 2012

Parfait al cioccolato e vaniglia

In pasticceria ci sono dettagli che fanno la differenza.
Non i fondamentali, ché su quelli siamo tutti d'accordo.
Piuttosto... piccole cose.

La temperatura del piano di lavoro durante il temperaggio del cioccolato.
L'uso dei polpastrelli nella preparazione di un crumble.
Un baccello di vaniglia così morbido che puoi arrotolarlo sulle dita.
Niente di trascendentale, solo piccole cose
Che rendano straordinario il risultato finale.

Così funziona anche nella vita, o almeno nella mia.
Buongiorno, quando fa mattina. 
La mano insieme sul cambio, al momento di andare via.
Un messaggio che non ti aspetti, e quello che decisamente ti aspettavi.
Ridere insieme di gusto, nonostante tutto.

Niente di trascendentale, solo piccole cose.




400 g cioccolato fondente 60%
400 g panna fresca
150 g zucchero
8 g gelatina 
1 baccello di vaniglia

Preparare uno sciroppo con l'acqua, lo zucchero e il baccello di vaniglia. Allontanare dal fuoco, aggiungere il cioccolato fondente tritato grossolanamente e la gelatina reidratata in acqua fredda e ghiaccio. Aggiungere delicatamente al composto di cioccolato la panna semimontata, versare negli stampi monoporzione e fare freddare in freezer per qualche ora.
Mangiare con il rispetto che si deve alle piccole cose.

mercoledì 2 maggio 2012

Crumble alle mele e cannella

Ci sono mille modi per dichiarare un amore, e sono tutti leciti.

C'è chi lo fa secondo tradizione, occhi negli occhi e mani nelle mani, e si dice che non sia niente male. 
Chi ti riempie di fiori l'ufficio, lasciandoti comunque un vuoto da colmare.
Chi manda un messaggio con WhatsApp, e probabilmente ha meno di vent'anni e una buona connessione wi-fi.

Io invece ho cucinato delle mele.
Non propriamente in una torta, che pure è il doce più buono del mondo, ma in qualcosa di  meno convenzionale, per renderle più simili a tutto quello che mi sta vicino al cuore. 

Un crumble è un'alchimia complessa, eppure lapalissiana.
Sono sapori che si fondono, ma si rispettano.
È un equilibrio precario, eppure solido. 
È una promessa che, nonostante tutto, irragionevolmente, si rinnova.


800 g mele
4 cucchiai Calvados
1 limone biologico
100 g farina di farro
100 g burro + un pezzetto per imburrare le cocotte
130 g zucchero di canna
50 g farina di mandorle
2 cucchiaini di cannella 
1 pizzico di sale

Sbucciare le mele e tagliarle a fette, tuffarle nel Calvados e aggiungere la scorza grattugiata del limone.
Mescolare le farine con lo zucchero, il burro e il sale.
Imburrare le cocotte, distribuirvi sopra le fette di mela, coprire col crumble alla cannella e infornare a 180° per 30 minuti circa.
Mangiare così come viene, irragionevolmente.