mercoledì 25 aprile 2012

Plumcake al cioccolato e cannella

Ci sono giorni opachi, in cui tutto sembra privo di musica e poesia. 
Giorni in cui non basta avere delle foto tra le mani, anche se sono belle e parlano una lingua luminosa.
Giorni in cui le cose le devi toccare, e annusare, e poi toccare di nuovo, per la paura che possano da un momento all'altro sfuggirti dalle mani, e sparire.
Giorni in cui tutto sembra incredibilmente fuori posto, pur essendo dannatamente perfetto.

Per fortuna però esistono anche pomeriggi lunghi, e chiacchiere in libertà.
Amiche attente e briciole sotto la scrivania.
Una musica buona e auricolari da condividere.

Per fortuna si può sempre tornare a casa, ovunque essa sia.
Si possono sempre chiudere gli occhi.
E si può cucinare a lungo, finchè l'aria non si saturi di cannella e tutto ritrovi la sua luce.


180 g uova intere
70 g tuorli
150 g zucchero
2 g sale
6 g cannella in polvere
180 g zucchero a velo
300 g burro
220 g cioccolato fondente al 70%
60 g fecola
220 g farina debole
15 g baking

Fondere a bagnomaria il cioccolato e il burro. Montare le uova e i tuorli con lo zucchero, il sale e la cannella. Setacciare insieme le polveri restanti e unirle alla montata di uova, poi aggiungere il cioccolato e il burro.
Versare il composto in uno stampo da plumcake imburrato e infarinato e infornare a 170° per 50 minuti circa.

lunedì 16 aprile 2012

Semifreddo al torrone e cioccolato

Stringente dovere di cronaca e vanaglorioso autocompiacimento mi spingono a dire che… c’è qualcuno che parla di noi.
Di piccola pasticceria sperimentale, innanzitutto, e di me che le sono indissolubilmente legata.
Il preludio a quella che diventerà una rubrica fissa su Cult, che riporto in calce nella sua versione integrale.
Un’intervista deliziosa, frutto di una penna deliziosa, e di un amico.


Presentare Alessandra Dammone non è facile.
Sappiamo che ama le parole, eppure il buon senso impone una sintesi.
Sappiamo che quelle stesse parole si combinano nella sua vita scomponendosi poi tra le pagine di un libro e tra i fornelli, accesi come il suo sorriso.
Perché Alessandra Dammone è una mamma editor, una blogger e un alchimista dei nostri desideri più dolci.
Quelli spolverati di cannella, al pistacchio, alla fragola o al cioccolato.
Persino la sua cagnolina ha un nome e un pedigree che mettono di buon umore: Crème Brûlée Della Kalesa, sorella del nobile Cannolo e della blasonatissima Babà.
Ricapitoliamo: abbiamo tutti gli ingredienti per la nostra intervista, il gusto della parola e lo zucchero a velo.

Perché è piccola la tua pasticceria sperimentale?
Perché racconta piccoli dolci in piccoli spazi, quelli della mia cucina e della mia vita.
Ti rendi conto che, da editor, sarebbe stato più logico un blog letterario?
Più logico, certo, e forse anche più utile. Ma sono attributi che ho deciso di eliminare dalle pagine che parlano di me. Niente che sia veramente bello, o sincero, è mai stato logico o utile.
Il cuore antico della Sicilia, quale sapore ti suggerisce?
Un sapore dolce e amaro, quello delle mandorle tostate e della cubbaita da mangiare per strada.
E una mamma che tiene per mano la sua bambina?
È il gusto della mia infanzia. Sa di riso stracotto nel latte e profumato alla vaniglia. 
Se fosse un uomo che guarda negli occhi una donna?
Un sapore morbido ma intenso, un gusto rotondo e persistente: una namelaka al cioccolato fondente con 70% di cacao.
Le tue parole preferite?
Raccontano la precisione e la pazienza necessarie al mio lavoro: il bisogno di avere contezza di ciò che si fa e la paura dei refusi, tra le pagine di un libro come in cucina. In generale, poi, ho un debole per i congiuntivi e per chi sa declinarli correttamente.
Qual è il vestito giusto che indosseresti per accompagnare una cassata?
Una cassata è un dolce importante, ricco e… completo. Direi che il modo migliore di accompagnarla è quello di non indossare nessun vestito.
Sorride Alessandra e sembra cercare una parola. Invece tira fuori un cucchiaino.
Assaggia: è una mousse di pistacchi leggera e capricciosa, provala su questa scaglietta al cacao.

È proprio vero, Alessandra Dammone è l’alchimista dei nostri desideri più dolci. Le sue parole restano su questa pagina come una deliziosa macchia di cioccolata.


150 g torrone
60 g cioccolato fondente
30 g pistacchi sgusciati
250 g panna
100 g zucchero
20 g acqua
40 g albumi

Sbollentare i pistacchi in acqua bollente per qualche secondo, scolarli e privarli della pellicina scura, poi passarli qualche minuto nel forno caldo a 60° per farli asciugare.
Versare 85 g di zucchero semolato in un pentolino con l'acqua, e portare a 121° C. Nel frattempo schiumare di albumi e, quando lo sciroppo sarà arrivato a temperatura, versarlo a filo sulla parete della planetaria in movimento. Continuare la lavorazione finché la meringa si sarà intiepidita.
Montare la panna e incorporarla alla meringa, poi aggiungere il torrone sbriciolato, il cioccolato tritato grossolanamente e i pistacchi sgusciati. Versare il composto in una sacca da pasticceria e suddividerlo negli stampini monoporzione.
Fare freddare in freezer e decorare con strisce di cioccolato fondente temperato.

lunedì 9 aprile 2012

Muffin alle mele e cannella

Un weekend fuori porta dopo mesi di città.
Un tempo così brutto che qualcuno dovrebbe fermarsi un momento e chiedere scusa per la sua incuria.
Un mal di schiena come pochi.
La chiavetta internet che decide di abbandonarti proprio quando avevi realizzato che tutto sommato potevi ingannare il cattivo tempo lavorando.
Tredici chili di meraviglia trasformati in tredici chili di capricci e raffreddore.

Eppure… c’è una cucina anche qui.
Ci sono mele spavalde e uova rumorose, per scacciare il malumore.
Limoni così belli che viene voglia di farne un profumo.
Una cannella irriverente, in fuga dalle pagine di Jorge Amado.
Una macchina fotografica curiosa.
E una voce che ti riporta a casa, sempre con te.


1 tazza di farina
1/3 tazza zucchero di canna
2 mele Granny Smith tagliate a cubetti
5 cucchiai latte
2 cucchiai burro fuso
2 uova sbattute
½ cucchiaino lievito
1 cucchiaino cannella in polvere
la scorza di un limone biologico grattugiata
½ cucchiaino estratto vaniglia

Mescolare tra loro gli ingredienti secchi e quelli umidi, poi unire i due composti, lavorandoli con una spatola.
Infornare a 180° per 20 minuti circa.
Mangiare con scanzonata irriverenza.

lunedì 2 aprile 2012

Perle al cocco

Ci sono weekend che dovrebbero arrivare in fretta, per durare a lungo.
E altri che sarebbe meglio non venissero mai.

La disillusione è una brutta cosa.
È peggio del dolore fisico, in qualche modo.
Perché il dolore ha una sua dignità, un suo decoro.
Un preciso motivo d'essere e una durata circoscritta nel tempo.
Il disincanto, invece, arriva all'improvviso, senza nemmeno il buongusto di mostrare dei prodromi.
E rischia di restarti addosso per un tempo indefinito.

Un'amica mi ha detto che in questi giorni ho un mood adolescenziale, e che la mia cucina ha un trend basic.
Un modo sofisticato per dire che mi copro poco e passo meno tempo ai fornelli.
Mano sulla coscienza... non posso negarlo.
Ma ho tanto di quel lavoro da fare, finito il lavoro, che gestire tutto il resto risulta un po' complicato.
Eppure... quando tredici chili di meraviglia, alle nove di sera, ti chiedono: "Mamma, facciamo un doltzetto?"... non puoi fare altro che dare un calcio al tuo disincanto e inventarti qualcosa che, per quanto basic, sia buono da mangiare e speciale da fare insieme.


250 g cocco rapè + 50 g per la finitura
8 cucchiai latte condensato
2 cucchiaini essenza di vaniglia

Versare tutti gli ingredienti in una ciotola e amalgamarli con un cucchiaio.
Formare delle palline del diametro di due cm circa, farle rotolare nel cocco rapè e farle freddare in frigorifero.
Mangiare con un po' di quella meraviglia presa in prestito ai tredici chili di bontà.